di Alessandro Rossetto - Italia, Francia 1997, 58'
Dalla notte dei tempi il fuoco affascina lo spirito dell'uomo. Ed è con l'arte pirotecnica ed i fuochi d'artificio che si celebra l'antico rapporto dell'uomo con il fuoco. Il fuoco d'artificio ha funzione catartica, allontana lo spettro della guerra attraverso l'utilizzo ritualizzato delle sue componenti le più eclatanti: il frastuono, il pericolo, le luci lontane nella notte. Sembra poi che la pirotecnia sia strettamente legata all'esorcismo dal pericolo di eruzioni vulcaniche: il fuoco d'artificio libera dalle presenze degli spiriti maligni, che la credenza popolare evoca nelle zone vulcaniche. Siamo a Napoli, sotto il Vesuvio, in una terra di contrasti violenti, fra tradizioni immutabili e modernizzazione selvaggia. Il Fuoco di Napoli traccia la storia di un uomo, Giuseppe Scudo, e della sua passione, i fuochi d'artificio. La sua arte e la sua vita sono per lui una sola cosa. Questo artificiere napoletano sfida il pericolo con lucidità e intelligenza. Il suo lavoro è una delicata alchimia di antico sapere, d'immaginazione e di coraggio.


